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Il mare da vedere

Dentice 8.7 kg.

 
 

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             Nella baia di Cupabia            

Con il mio amico Massimo fantasticavamo già prima di natale sulla possibilità di fare un raid in Corsica, allettati dai racconti venuti alle nostre orecchie tramite amici degli amici, che narravano di pescate favolose di spigolone, fatte da isolani di terrasanta in missione nella vicina Porto Pollo...

Un giorno della scorsa settimana Max mi chiama “Io vado, tu che fai?”. Io gli rispondo che non so, probabilmente devo rinunciare per sopraggiunti impegni di lavoro che fino a pochi giorni prima non avevo.
“Allora chiamo Alberto e vedo se viene lui!”. Alberto è il mio compagno abituale di scorribande nel mare Corso.
“Dai vieni che Alberto c'è, manchi solo tu!”. Io prendo tempo perchè non so se riusciro' a liberarmi questa volta e gli dico che faro' il possibile per esserci, ma di sicuro non partiro' con loro.

E cosi' i due partono senza di me per quella che è si un'avventura di pesca che si ripete piu' volte l'anno, ma che è anche un'occasione per staccare dallo stress quotidiano e farsi quattro risate tra amici.
Finalmente riesco a fatica a rimandare qualche impegno, metto il mio fidato collaboratore in condizioni di poter lavorare e parto anch'io il lunedi' con arrivo martedi' mattina ad Ajaccio, da dove in un'oretta circa sono a Porto Pollo, luogo di pesca preferito fino a poco tempo fà anche dal “Maestro”.

L'accoglienza dei miei amici è delle migliori, ma le notizie sui pinnuti mi fanno pensare piu' ad una settimana conviviale che di pesca...acqua freddina e torbida, mare piatto e pesce scarso: qualche sarago, pochissimi corvi, un dentice sui due chili avvistato, ma soprattutto zero spigole!!!
Porca miseria vuoi vedere che ho fatto il viaggio per niente? Va be' ci consoleremo con il buon vinello corso!!!

Non abbiamo portato il mezzo nautico, un po' perchè la stagione non è esattamente da gommone e poi le zone buone sono tutte raggiungibili in auto...
Il primo giorno lo trascorro interamente in mare, visitando un paio di zone che mi frutteranno qualche sarago tra cui uno sopra il chilo ed una spigoletta da porzione.
L'acqua è fredda ed è pero' meno torbida di quel che mi aspettassi, dopo le piogge e le nevicate degli ultimi tempi.

Il morale non è molto alto ed il secondo giorno cappotto alla grande, anche per il fatto che al mattino ce la siamo presa comoda andando in acqua alle 11,00 del mattino ed un po' anche perchè il mare rispetto al giorno prima si presentava veramente deserto, con i pochi pesci tutti schizzatissimi.

Ma il terzo giorno...

Parto con Alberto e ci dirigiamo in una baia con uno spiaggione che ha al centro un torrentello che sfocia, invece Massimo preferisce andare verso Propriano in cerca di posti buoni.
Arrivati sul posto già preparati con le mute indossate al caldo in casa scendiamo dalla macchina e ci dirigiamo sulla spiaggia.

Il mare si presenta leggermente mosso e l'acqua velata “Vuoi vedere che troviamo le spigole?” mi dice Alberto...
In acqua pero' la situazione pare cambiare di poco ed a parte la presenza di parecchi muggini e qualche saragotto non sembra esserci di piu'...
Eppure le condizioni sono ottimali: mare in aumento, alga in sospensione, roccia, sabbia e posidonia...i latterini!!!

Insomma l'habitat ideale delle spigolone in riproduzione!!!
Ma dopo parecchie ore, e qualche chilometro di costa visitata i risultati scarseggiano: io ho un paio di muggini, perchè devo fare un po di bottarga per gli amici, ed un paio di saraghi, il mio amico preferendo non tirere ai muggini ha il cavetto vuoto. “Marco io faccio ancora qualche tuffo e poi torno indietro!” mi dice sconsolato Alberto, allora gli rispondo che tagliero' la baia per
visitare una punta e poi tornero' anch'io...

Faccio una cinquantina di metri, forse sessanta da lui e succede il fattaccio: su un fondale intervallato da posidonia e sabbia sugli otto metri vedo due sagome dietro gli steli al confine con la sabbia: spengo il cervello ed accendo l'istinto predatorio...
Un respiro profondissimo ma allo stesso tempo silenziosissimo e mi immergo in verticale sulla distesa verde, scendendo senza compensare per non fare rumori allertanti: i due pescioni sono davanti a me, messi di coda, immobili, posati sul fondo, cambiano continuamente colore del dorso: è una visione fantastica!!!

Sono ormai a pochi metri ma ho in mano il novanta purtroppo caricato alla prima tacca...appena avverto il movimento delle pettorali lasci partire il tiro: l'animale parte come un treno e si tira via quasi tutto il mulinello caricato con il nailon del centoventi... io lo assecondo perchè non sono sicuro che l'asta sia passata, anzi cerco di nuotare nella direzione in cui lui tira!!!
Quando la presa si allenta la situazione diventa triste: forse si è staccato...no tirando piano sento ancora una piccola trazione ed allora recupero filo cercando di avvistare il pesce dato il basso fondale.

Spero si sia intanato nel sottocosta, dove si è diretto scappando.
Quando alzo gli occhi mi accorgo di essere vicinissimo alla costa e c'e il mio amico poco lontano... ”ALBEEEERTOOO!!!” gli urlo!!!
Lui capisce e mi viene incontro vedendo il bestione, scende e assesta un colpo alla testa che mi tranquillizza: abbiamo catturato un pesce fantastico, inusuale ma non raro in inverno.

Controllando l'asta vedo che comunque il tiro era stato micidiale anche se portato con il mono 90 alla prima tacca: l'aletta si era aperta nelle branchie dopo che il ferro era entrato a metà corpo arrivando alla testa.

Un pesce di quasi nove chili che se ne stava in compagnia di un compare della stessa taglia a prendere il sole sulla sabbia!!!
La mia fortuna credo sia stata di avere i due animali di coda parzialmente coperti dalla posidonia che ha sicuramente attenuato le vibrazioni emesse dalla mia massa in movimento ed ha fatto si che l'immagine formata dalla loro linea laterale risultasse non cosi' precisa da rappresentare un pericolo imminente...




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